sabato 30 luglio 2016

DIECI MIGLIA DEL CASTELLO (by Bobby Jean)






Domenica 19 giugno 2016: é stato il giorno della mia prima competitiva...

Le Dieci Miglia del Castello sul lago di Endine. É tanto che corro ma questa é la prima volta che corro con un chip addosso che mi terrà un tempo ufficiale. Finalmente io e Graziano coi turni riusciamo a prenderci due giorni per noi e a correre insieme. Avevo proposto la corsa anche alle Salamelle ma non avevo riscosso molte adesioni. "Peccato!" penso!
Poi la domenica, poco prima della partenza leggo sulla pagina delle Salamelle incitazioni, selfies e auguri per la corsa e penso "cavolo, si sono ricordati, che carini!!!" e mentre sto pensando se ce la farò a fare i miei primi 16km competitivi, da dietro una macchina eccoli sbucare gridando "SORPRESA!"...Ambross, la Cla, il Segretario, Barbara, Veró, Giorgy, Claudio Key, il Bomber, Frog (e solo al ristorante saprò che ci sono anche consorti, figli e fidanzati che in quel momento stanno passeggiando al lago!).

Quando li vedo,
subito dopo un momento di incredulità e sorpresa, scatta la commozione con un lungo abbraccio ad Ambross. Non potevo crederci. "Non potevamo lasciarti mica da sola...!". Ecco, quelle parole mi sono tornate indietro come un boomerang. I primi chilometri sono per me davvero difficili perché quella frase risuona nella mia testa come un gong e mi fa ripercorrere gli ultimi mesi. Quella per me non é solo una gara ma un segno di rinascita.

Pochi mesi prima, il 20 novembre, mi hanno tolto con un intervento di 6 ore una neoplasia cerebrale. Fa paura solo a scriverlo o a dirlo. Ricordo ancora che quando io e Graziano siamo entrati nello studio del mio (amato) neurochirurgo (mentre mia mamma con non so quale angoscia ci aspettava fuori) questo ci ha spiegato in cosa consistesse l'intervento.

Io ho ascoltato in silenzio tenendo la mano a Graziano e quando alla fine mi ha chiesto: "Hai domande?" tre sono state le cose che ho chiesto:
1. Complicanze? Risposta: che non riesci più a usare bene il braccio sinistro.
2. Devo tagliarmi i capelli? Risposta: sta a te decidere.
3. Potrò tornare a correre? Risposta: vedremo, col tempo.
Diamine, proprio su questa non mi dà nessuna certezza?

In quei momenti avevo bisogno di pensare che sarei tornata alla mia vita normale perché in pochi giorni, dopo una tac e una risonanza, la mia vita "normale" non c'era più, niente era più come prima. L'intervento riesce, i capelli li ho rasati, le complicanze fortunatamente non arrivano e io inizio una lunga e a tratti dolorosa convalescenza dove le indicazioni mediche sono chiare: riposo e niente emozioni forti. Stai tranquilla a letto ed evita di agitarti. E certo, pare facile.
Ma sono una brava paziente. Ed eseguo. Le giornate in ospedale passano veloci grazie alla mia famiglia che mi sta vicino ma quando la sera vanno via tutti e il buio cala, io mi ritrovo da sola. E ho paura. Le ore non passano. Guardo continuamente l'orologio. Non posso nemmeno accendere la TV perché non voglio svegliare la mia compagna di stanza. E allora rileggo i messaggi che mi sono arrivati sul cellulare o su Facebook, in privato. E molti di queste sono delle Salamelle. Io questo me lo ricordo e me lo ricorderò per sempre. Perché queste persone che fino a qualche anno fa neanche conoscevo, adesso ci sono in uno dei momenti più brutti della mia vita.

Capisco che essere una Salamella non é solo indossare una maglietta verde alle corse ma é un modo di essere. Semplice, genuino, sano. Un vero orgoglio per me.
Queste Salamelle mi hanno aspettato e quando sono tornata mi hanno stretto in un forte abbraccio che mi ha portato a correre i miei primi 16km! In quando tempo? Non lo so. Neanche me lo ricordo. E neanche mi interessa. Mi ricordo solo che all'arrivo erano lì ad aspettarmi e poi io insieme a loro ho aspettato le Salamelle che mancavano. E mi ricordo che quando ho visto quel gonfiabile mi sono commossa perché ce l'avevo fatta. E non da sola.

Questa é la forza di un gruppo: aspettare chi rimane indietro e tifare per chi ti sta davanti.
Ora non mi rimane che fare i miei controlli sperando che "quell'arancia" non ricresca nella mia testolina e so che a ogni controllo dovrò "combattere" contro l'ansia ma sono anche certa che correre con le Salamelle sia un bel modo per non pensare. O per lo meno, per pensare meno.

Grazie ancora Salamelle. La mia rinascita é anche merito vostro.

9 commenti:

  1. .....sono senza parole....posso solo dirti che è stato un piacere essere presente a Endine. Un abbraccio !

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  2. Cara Stefy,
    ci sono diversi tipi di Salamelle, per me sei una Salamella DOP, ma non d'origine protetta, ma da proteggere.
    Correre anche con te, insieme a te, per te, è stata un'esperienza di quelle che restano...

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  3. Non sono capace di fare commenti, davanti a queste parole, così dirette, così intense, così emozionanti.
    L'unica cosa che mi viene in mente è che ho letto e riletto il tuo post, sorseggiandolo come fosse una grappa profumata, da centellinare.
    Non so però se il paragone sia adatto.
    il paragone, non la grappa :-))

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  4. Sei una GRANDE!!! Sapi che per molti di noi sei un esempio, una di quelle persone che da forza al gruppo!!!

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  5. Grazie per aver trovato la forza di condividere il tuo racconto con noi! :) Mi aggrego ai commenti degli altri e ne aggiuno uno, liberamente tratto da una citazione di un personaggio altrettanto verde: "lo spirito salamelloso scorre potente in te.... La Stefy!" :-)

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  6. Sono sinceramente commosso....posso solo dire due cose: sono orgoglioso di "essere stato lì" con te...e di "essere parte" di quel gruppo di "magliette verdi"....
    PROUD....!!!

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  7. Grazie Stefy ....racconto "da brividi"...sarò ripetitiva ma mi ha commosso.... ......ed è stato emozionante ed sicuramente indimenticabile passare insieme a te/voi la giornata del 19 giugno....Grazie per la testimonianza e l'esempio che ci dai sempre!

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